"In tu culo ai maya"...perdonateci la volgarità, ma vogliamo precedere il 21 dicembre nell'augurare ai nostri lettori del Seu Brasil Cycling and Blogging buone feste e un prospero ano, che preferiamo italianizzare in felice anno nuovo. Che sia un 2013 di joia e beleza, pedalate in libertà tra amici, sempre con lo spirito che ci contraddistingue! Un abbracò
"Ora et Pedala...Joia e Beleza": il nuovo Psyco Blog dalle ceneri del Seu Brasil
martedì 18 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
Pio DJ, "la mano de Dios", la gamba dicembrina e lo strano caso dell'Xplode
Ma attenzione, all'altezza del lungomare di Rimini, quando il tramonto colorava di arancione il cielo e il pomeriggio si faceva sempre più rigido, scoppiava il solito caso dop...
Pio tirava fuori dalla giacchetta una strana fialetta. La ingurgita tutto d'un fiato. Ma Cancellinho gliela sequestra subito per farla analizzare in laboratorio. L'esito? Si tratta di uno strano mix di aminoacidi, un potentissimo ritrovato di proteine direttamente derivanti dalle vacche di Perticara che lo stesso Pio macella per i suoi clienti carnivori. Altrochè mano de Dios, qui c'è un altro tipo di "aiutino biologico". In attesa di ricevere una meritata querela di fine anno, Cancellinho in vista di una stagione 2013 che si presenta molto impegnativa e dispendiosa, chiede una lauta fornitura di Xplode...obrigado:-)
beleza
A special "Bike Marriage" targato 12! Auguri Ole e Morena!
Sogliano 12-12-12 alle ore 12:
.... a special "Bike Marriage". Cari Morena e Ole avete proprio
scelto una giornata speciale per celebrare il vostro matrimonio! un caro
augurio dal Seu Brasil ...e 12 milioni di questi giorni di joia e beleza!
sabato 8 dicembre 2012
I trentamila click del Seu Brasil: aumentano i followers del nostro "Cycling and Blogging" tra satira e ciclosostenibilità
Trentamila! Il Seu Brasil Blog aumenta i suoi followers e supera le trentamila visite. Un risultato che ci fa molto piacere e che ci sprona a continuare il nostro Cycling & Blogging, talvolta demenziale, negli ultimi tempi con qualche sprazzo di serietà legato alla ciclosostenibilità. "Ora et pedala....joya e beleza" rimane il nostro verbo, la nostra filosofia. Continuate e seguirci!
Obrigado a todos
Obrigado a todos
martedì 4 dicembre 2012
Un sorpasso storico! Nel 2011 vendute in Italia più biciclette che automobili!
Frank dal Belgio (lo salutiamo calorosamente) esulta per noi. Da un dato istat emerso recentemente, nel 2011 in Italia sono state vendute più biciclette che automobili. E non l'avevano previsto nemmeno i Maya...
Il sorpasso storico che non accadeva dal dopoguerra vede immatricolate 1.748.143 auto contro le 1.750.000 bici vendute, uno scarto minimo ma simbolico!
Quella sotto è la radiografia del masterplan strategico della città di Rimini voluto dal pedalatore Gnassi che prevede una nuova mappatura di piste ciclabili. Speriamo solo che sia tutto vero!
lunedì 3 dicembre 2012
Cancellinho e il doping acustico: domenica da record per il passista brasileiro con la gamba in versione TAV
beleza
domenica 2 dicembre 2012
Critical Mass: cenni storici del movimento dimostrativo che vogliamo portare anche a Rimini
Solo per vostra informazione riportiamo alcuni cenni storici del movimento "Critical Mass". Ci rendiamo conto di vivere in una città molto più piccola rispetto a quelle dove è nata la massa critica. Ma questo non significa che non dobbiamo batterci perchè la qualità della vita sia più alta, di conseguenza una migliore circolazione delle bici, le piste ciclabili mancanti e soprattutto risolvere il problema del traffico congestionato. Vogliamo si o no diventare come Stoccolma e Friburgo???
La massa critica (spesso chiamata col termine inglese critical mass) è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero (massa), invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico. Se la massa è sufficiente (ovverosia critica), il traffico non ciclistico viene bloccato anche su strade di grande comunicazione, come viali a più corsie. Nonostante questa descrizione, la massa critica è un fenomeno di difficile definizione, trattandosi di evento spontaneo privo di struttura organizzativa formalizzata. Il fenomeno si è sviluppato, a partire da San Francisco dove nel 1992 si svolse la prima critical mass, in molte grandi città e consiste in appuntamenti convenzionali ("coincidenze organizzate") di ciclisti che attraversano insieme tratti di percorso urbano in sella ai loro mezzi.
In Italia - Milano è
stata la prima città italiana ad avere un regolare evento critical mass,
con cadenza addirittura settimanale, a partire da febbraio del 2002. La prima volta erano
solo in 15, ma a giugno sono arrivati ad essere più di 200, via via che la voce
si diffondeva e la stagione si avviava verso la primavera. Il 1 giugno
2002 è stata la volta di Roma, con circa 50 persone. I ciclisti romani hanno pedalato a
9 km/h occupando l'intera carreggiata stradale e rispondendo col campanello ai
clacson degli automobilisti "arrabbiati". Molte altre città
hanno seguito l'esempio di Milano e Roma: Torino, Bologna, Brescia, Cagliari,
e molte altre. Il numero minimo di biciclette necessario a formare una
massa critica varia a seconda delle dimensioni della città, delle condizioni
del traffico, del coraggio dei partecipanti, oscillando tra una e alcune
decine. Non esiste un numero massimo di ciclisti, ma in caso di masse
critiche di grandi dimensioni (alcune migliaia di partecipanti) si sono
verificati spontanei fenomeni di mitosi, ovvero
la separazione in più tronconi di massa critica, che si muovono
indipendentemente su percorsi diversi. Non vi sono quasi mai percorsi predefiniti,
e chi si trova al momento in testa alla massa decide il percorso di volta in
volta, tranne in pochi casi in cui le autorità di polizia locale
obbligano a definire un percorso per la massa critica. Lasciando il controllo
del percorso in mano a chi si trova in testa, a volte capita che il gruppo al
comando decida che fino a quel momento si è andati troppo piano o che il
percorso era troppo facile (a una massa critica può partecipare chiunque, anche
bambini o anziani) e costringano tutta la massa a seguire il loro ritmo. In
casi simili qualcuno si fa avanti e prova a parlare per convincerli a
rallentare o tornare in zone meno difficili. Nel caso la diplomazia non dia
risultati la soluzione migliore adottata dai ciclisti è dividere il gruppo.
La massa critica (spesso chiamata col termine inglese critical mass) è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero (massa), invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico. Se la massa è sufficiente (ovverosia critica), il traffico non ciclistico viene bloccato anche su strade di grande comunicazione, come viali a più corsie. Nonostante questa descrizione, la massa critica è un fenomeno di difficile definizione, trattandosi di evento spontaneo privo di struttura organizzativa formalizzata. Il fenomeno si è sviluppato, a partire da San Francisco dove nel 1992 si svolse la prima critical mass, in molte grandi città e consiste in appuntamenti convenzionali ("coincidenze organizzate") di ciclisti che attraversano insieme tratti di percorso urbano in sella ai loro mezzi.
La prima critical
mass si svolse a San Francisco, con 48 ciclisti; iniziò alle 6 del
pomeriggio, il 25 settembre del 1992, anche se l'evento incominciò ad essere
chiamato critical mass solo dal secondo incontro, venerdì 30 ottobre
(con 85 ciclisti). Il suo nome incominciò ad essere utilizzato per simili ma
indipendenti eventi, che iniziarono a crearsi nel mondo intero più o meno nello
stesso periodo.Il termine critical mass fu utilizzato da George Bliss
mentre visitava la Cina. Bliss notò che in Cina, sia i ciclisti che i
motociclisti, si fermavano agli incroci delle strade, fino a che il numero
della massa non raggiungesse una quantità "critica", al che la massa
si sarebbe mossa attraverso l'incrocio.
Questo modo di pensare riflette il proposito di chi partecipa
alla critical, i quali ritengono che la mobilità nelle città possa essere
migliorata grazie alle biciclette e ad altri mezzi di trasporto alternativi
rispetto al trasporto privato delle automobili. La massa critica è spesso
definita una "coincidenza organizzata", senza leader, organizzatori,
o membri individuati da qualcosa che non sia la loro partecipazione all'evento.
Anche il percorso seguito durante la manifestazione viene deciso sul momento,
spesso da chi è in testa al gruppo, oppure chiunque abbia una propria idea su
un percorso possibile, può stampare delle mappe e distribuirle ai partecipanti.
Altre volte la decisione del percorso viene presa e condivisa tra più persone
subito prima che questa abbia inizio. In questo modo il movimento si spoglia di
tutto ciò che è implicato nella creazione di una organizzazione gerarchizzata:
nessuna struttura interna, nessun capo, niente politica interna, niente
direttive di movimento ecc. Per far esistere una massa critica tutto ciò che
serve è che abbastanza persone sappiano della sua esistenza e si incontrino il
giorno designato per il raggiungimento della massa critica, per occupare
tranquillamente un pezzo di strada, in modo da escluderne i mezzi motorizzati.
Proprio in conseguenza di questa
mancanza di gerarchia, è richiesto che i cicloattivisti prendano responsabilità
dell'evento, ciascuno individualmente. In questa ottica, per preservare la
compattezza del gruppo, alcune volte dei partecipanti usano una tattica chiamata corking,
che consiste nel bloccare le macchine che potrebbero spezzare l'unità della
manifestazione, frammentandola. Questo viene ottenuto semplicemente fermandosi
con la bicicletta di fronte alle auto, in corrispondenza di incroci, rotonde, o
anche semafori (quando una massa critica stia passando anche a semaforo rosso),
fino a che tutto il gruppo sia passato. Questo permette anche di salvaguardare
la sicurezza dei manifestanti e di limitare gli attriti con i conducenti di
mezzi motorizzati.
Gli appuntamenti, tipicamente in
luoghi pubblici e ad alta visibilità, sono pubblicizzati mediante affissioni,
circuiti di amicizie e di attivismo politico, comunicazioni elettroniche, e
hanno tipicamente periodicità mensile o settimanale, con l'obiettivo di diventare
appuntamenti fissi nella vita di una città. A
condizione che si presenti una sufficiente quantità di biciclette nel
luogo e nell'orario convenuti, queste si mettono in movimento sulle strade urbane
formando un blocco compatto, che occupa una o più corsie stradali muovendosi
alle velocità tipiche
del ciclismo non
agonistico (da 10 a 20 km/h). Questo spesso basta a moderare il frenetico
scorrimento del traffico urbano, creando oasi di bassa velocità, sicurezza e
socialità per i ciclisti. Non sempre le reazioni degli automobilisti al
rallentamento sono favorevoli, a causa degli ingorghi che si formano dietro la
massa, anche se alcuni apprezzano il temporaneo cambiamento del panorama
urbano.
Etica - Ciascun ciclista
partecipa alla massa critica con proprie motivazioni, tra cui la voglia di fare
un giro in bicicletta, l'impegno ambientalista o per la sicurezza dei ciclisti sulle
strade, Ciascun partecipante è responsabile a
titolo personale dei propri atti, e quindi decide autonomamente se e quali
norme violare. Il fine
ultimo di queste biciclettate per la città è
comunque quello di essere ogni tanto in compagnia a pedalare nella propria
città (tutti i giorni -soli- e una volta al mese -insieme), in quanto
normalmente la situazione dei ciclisti urbani in mezzo al traffico è a volte
rischiosa.
belezA
Iscriviti a:
Post (Atom)