O' Emperador è tornato. Adriano Ribeiro Leite è di nuovo l'idolo delle folle brasiliane. Dimenticata in pochi mesi la negativa esperienza italiana, il centravanti del Flamengo sta vivendo una nuova vita nella sua Riolo de Janeiro. La stampa italiana lo ha massacrato, accusandolo di condurre uno stile di vita poco "sportivo": troppe brahma, troppe chicas, troppi vizi.
L'Imperatore ha risposto sul campo. Ha dimenticato in fretta i suoi tormenti milanesi ed è tornato a giocare nel Flamengo, la squadra che lo tolse dalla favela. Nell'ultimo Brasilerao (il campionato nazionale brasileiro) è diventato in pochi mesi il leader dei rossoneri del Maracanà che a sole 4 giornate dalla fine della stagione sono a soli due punti dal San Paolo e Palmeiras, con il poderoso centravanti che guida la classifica dei cannonieri con 18 reti (a segno anche domenica contro l'Atletico Mineiro nel 3-1 che ha regalato il terzo posto ai carioca).
Ma c'è un segreto che si cela dietro questa rinascita di uomo e di atleta, c'è un particolare che è sfuggito a tutti, c'è una storia che appartiene al recente passato e chè ha cambiato le sorti del suo destino di calciatore.
Fine gennaio 2009, in una fredda e nebbiosa notte milanese, l'Inter batte 2-1 la Roma in un mercoledì di Coppa Italia con goal decisivo proprio dell'Imperatore. Il caso volle che proprio quella sera Am63 do Brasil si trovasse nella città meneghina in compagnia di un collega giornalaio di Mediaset, amico di Adriano, il carissimo Marco Barzaghi dos Santos (nella foto sotto).
Nel post partita grazie ad un nostro sms di complimenti al decisivo goleador del match, riceviamo l'invito a festeggiare l'evento nella sua villa sul Lago di Como.
Arriviamo a destinazione intorno alle 24. L'incontro è stato molto piacevole. Am63 indossava per l'occasione la sua t-shirt color verde che ricordava la spiaggia di Ipanema, entrando immediatamente nelle simpatie dell'attaccante dell'Inter. Tra una cerveja e l'altra e ascoltando l'ultimo cd di Seu Jorge, è iniziata una piacevole chiacchierata a tutto campo: calcio, Inter, Mourinho, passioni, musica, donne, ballerine di samba, relazioni internazionali, petrolio, politiche sociali di Lula, etc.
Adriano, alla 27 esima Brahma scolata (per celebrare i suoi prossimi 27 anni), si è poi lasciato andare agli amici presenti con alcune confessioni personali sul suo stato psicologico, le sue difficoltà a Milano e soprattutto la saudade che ogni giorno gli tocca il cuore e l'anima.
In quel momento è entrato in gioco Am63, che nonostante avesse bevuto la miseria di sole 9 Brahma, ha dato una pacca sulla spalla del fratello carioca, invitandolo a riflettere sul suo futuro.
"
Torna a Riolo de Janeiro, meu amigo - gli disse un Am63 leggermente alticcio -
la tua vita è là. Devi ritrovare il sorriso giocando tra la tua gente. Diventerai il cannoniere del Flamengo e il centravanti titolare della selecao di Dunga ai Mondiali in Sudafrica, vincendo la classifica dei marcatori davanti a Messi! Sono sicuro che tutto accadrà!"
Adriano, a torso nudo e piedi scalzi che si muovevano perfettamente sul parquet di casa a ritmo di samba, ha prima cominciato a sorridere, poi ha preso in mano un mestolo della cucina sbattendodolo sul tavolo come un tamburinho, rispondendo infine al suo amico Am63 con un solo: "
Obrigado". La storia poi sta facendo la sua parte.
Prossimo appuntamento domenica 15 novembre alle 21.3o su Sportitalia per tifare tutti Flamengo, che insegue il sogno del titolo brasileiro con il suo Imperatore.
Beleza