- Cerca di credere in Dio, comportati
bene, ama la bici e il ciclismo di joya e beleza
- Non nominare il nome di Dio
invano...non serve affatto per andare più forte
- Ricordati di santificare le feste
andando a farti un bel giro in bici
- Onora il Padre e la Madre...e la
moglie se ti lascia andare in bici
- Non uccidere il tuo avversario in
salita...aspetta che muoia da solo
- Non commettere atti impuri prima di
un'uscita...potresti stancarti troppo
- Non rubare la bici d'altri e goditi la
tua
- Non dire falsa testimonianza sul tuo
stato di forma e allenamento
- Non desiderare la bici d'altri
- Non desiderare la roba d'altri (il
doping fa male:-)
"Ora et Pedala...Joia e Beleza": il nuovo Psyco Blog dalle ceneri del Seu Brasil
martedì 31 luglio 2012
I "10 comandamenti" del buon ciclista Seu e Radio Maria Shack
Senza assolutamente voler mancare di rispetto al mondo cattolico e ai suoi dogmi, ci permettiamo di pubblicare sulla traccia dei comandamenti veri i nostri 10 "ciclistici"
mercoledì 25 luglio 2012
Il Radio Maria Shack Team apre le porte al Belgio e all'Australia. Sempre più feeling con Les Allodoles e Brunos, nuovi e graditi amici di joya e beleza
Che dire? Il giro di domenica scorsa è l'emblema del periodo di rinnovata "joia e beleza" ciclistica che sta vivendo il Seu e di conseguenza la costola religiosa del Radio Maria Shack Team. Nonostante le condizioni meteo fossero proibitive, vento, pioggerella un clima da Irlanda che ha spazzato il caldone dell'odiato "Minosse", Padre Cancellinho, Pio DJ e i nuovi amici ciclisti hanno portato a termine un bel tour di 75km che è tutto guadagnato viste le previsioni della vigilia.
Partiti dal solito posto dopo gli impegni curiali del nostro
Butcher, il gruppetto si è diretto con in seno anche il redivivo Dentistao
verso Gabicce, dove ad attenderli c'erano Frank dal Belgio e Josh, un
ragazzo"Thai Australiano" che sta passando le sue vacanze in
riviera. Senza paura e con lo spirito giusto i nostri eroi salgono sulla
Panoramica in senso antiorario con alle spalle un nero di nuvole che anticipava
la fine del mondo predetta dai Maya il prossimo dicembre 2012. Si respira
finalmente quella "joia e beleza" in cui tanto crede Padre Cance,
quello spirito nello stare insieme pedalando che non tutti possono capire e
apprezzare (vedi i martedì pm con altri soggetti). Les Allodoles e Brunos,
nuovi innesti dell'estate 2012 sono già ben integrati in questo spirito
filosofico: vanno forte, pedalano mucho bien , ma sanno anche vivere il gruppo
e mantenere il giusto feeling. Quel feeling che ha coinvolto anche l'amico
Frank Glorieaux e Josh, divertiti nonostante il tempo fosse inclemente e le
strade percorse e obbligate fossero bruttine e talvolta molto trafficate. Foto
e coffee break a Misano e via verso Rimini in attesa che il tempo si stabilizzi
e che si possano organizzare altri bike tour di j and b.
Padre Cancellinho per tutti i ciclisti modello centro
salute mentale del Bar Falco che ancora non hanno compreso lo spirito Seu
Brasil e RMST, sta predisponendo i dieci comandamenti del buon ciclista, on
line sul nostro lettissimo blog la prossima settimana.
lunedì 23 luglio 2012
"Un tranquillo venerdì di calura" o "Da Kandahar a Sogliano, quattro beduini in cerca dell'oasi". Antonio, Cancellinho e Les Allodoles sfidano "Minosse" a suon di pedalate
"Un tranquillo venerdì di calura" o
meglio "Da Kandahar a Sogliano, quattro beduini in cerca dell'oasi".
Sembrano due titoli dell'ultima programmazione estiva della multisala Befane.
Trattasi invece del film dell'orrore che hanno vissuto i "Fantastici
4", Antonio from Sant'Ermete, Cancellinho from RioDJ e Les Allodoles.
Teatro dell'avventura la valle dell'Uso, lo scorso venerdì 20 luglio, senza
ombra di dubbio la giornata più calda del secolo. I nostri eroi pensano bene di
inforcare le rispettive bici per un giretto tranquillo proprio intorno alle
14.30, quando il sole picchiava talmente duro che la strada pareva sciogliersi
sotto i suoi raggi calienti e i loro cervelli pure...
Il clima è quasi surreale. Cancellinho pur di prendere un pò
d'aria si mette davanti a godersi quel vento bollente proveniente dal Sahara,
forse dalla Siria, meglio ancora dall'Afganistan: quello che noi romagnoli
chiamiamo semplicemente "Garbinaccio Bastardo". All'altezza di
Masrola, quando i quattro ciclisti sembrano quattro beduini alla ricerca di un
oasi, una fontana per abbeverarsi, succede il giallo. Antonio, per non
rischiare l'embolia, trova uno spiraglio d'ombra sulla strada e mima una
foratura al suo tubolare.
Una mossa particolarmente apprezzata da Cancellinho e Les
Allodoles (Terry e Lui) che nella pausa si rinfrescano con spruzzate di acqua
santa (quella che Pio consiglia sempre). Poi arriva la salita di Sogliano, la
discesa della Cioca, Santa Paola, Roncofreddo e Longiano dove la fontana dona
sempre acqua freschissima, la più santa di tutte. Intanto dai 46 gradi di Ponte
Uso, le temperature si fanno più clementi (per modo di dire) e scendono sui 40.
Luisella propone di fare tappa nella sua dimora delle Celle. Un cocomero gelato
(con spruzzate di limone) goduto nell'ombra, reidrata definitivamente i beduini
della Valle dell'Uso....eroi per un giorno, eroismo che sa più di follia!
giovedì 19 luglio 2012
E' in arrivo Frank dalle Fiandre...sperando che non si porti la dietro le piogge atlantiche
Un mese di piogge intense in Belgio, mai un raggio di sole e
la speranza di trovare belle giornate nel viaggio in Italia. Gli amici del Seu Frank,
Joke, con i figli Vita e Gustav, arriveranno il prossimo sabato a Gabicce per
godersi una settimana all'insegna del cicloturismo, del mare, della spiaggia e
dello shopping. Ma purtroppo pare che si porteranno in valigia dalle Fiandre
anche le perturbazioni atlantiche...
Ma stiamo a vedere...La speranza è che il meteo migliori e che Frank possa ritrovare i suoi amici romagnoli di pedalate: Pio il macellaio, ma anche Daniele e lo stesso Cancellinho, che proprio lo scorso febbraio è stato loro ospite a Kortrjk per un divertente week-end in compagnia della famiglia Glorieaux pedalando con il passista avvocato sui mitici muri fiamminghi del Pattersberg, Koppenberg, etc...
Incrociando le dita, siamo pronti ad una settimana di tours nel nostro entroterra...ci saranno anche Les Allodoles
martedì 17 luglio 2012
Il Pirata e il Corsaro scalano il Cippo sulle orme di Pantani. Fenomeni di emulazione per i due matteoniani Tatino e Fabio
Un Pirata e un Corsaro sulle orme dell'indimenticato Marchino Pantani. Fabio Aurelio e Tatino, due desaparecisos dei "martedì dei leoni" targati Radio Maria Shack, sono tornati recentemente in sella per compiere la loro personale impresa ciclistica. In maglia Matteoni, gli amici di Pio DJ hanno scalato le asperità del Monte Carpegna sfidando il temutissimo Cippo, come spesso faceva il Pirata (quello vero) di Cesenatico. Un fenomeno di emulazione che ha coinvolto soprattutto il buon Tatino. Dalla foto è facile notare la notevole somiglianza con il Panta: nella capigliatura folta, l'immancabile orecchino sul lobo sinistro e nei tipici gesti propiziatori...
Fabio Aurelio si è invece trasformato nel Corsaro del Montefelfro. Digerite le delusioni calcistiche con la sua Stamaccinter, il kognato del macellaio delle carni dop sta tornando in un buon stato di forma, anche se preferisce evitare ogni uscita con il Radio Maria Shack, Cancellinho e le neo arrivate Les Allodoles
Li aspetteremo al varco...sempre e solo con "joia e beleza" (verbo che alcuni ciclisti amici di Pio purtroppo non hanno ancora compreso)martedì 10 luglio 2012
Minosse picchia duro ma il Radio Maria Shack e Les Allodoles non mollano
Neanche "Minosse" ferma il Radio Maria Shack Team. Il caldone di domenica scorsa si è fatto sentire ma Pio DJ, O'Maratoneta e Padre Cancellihno non hanno mollato la presa. Partiti puntuali dopo gli impegni ecclesiali, si sono diretti verso la Valconca dove ad aspettarli c'erano Les Allodoles e il loro angelo custode di giornata Antonio.
Le temperature cominciavano a farsi proibitive, il sole a picchiare duro e Cancellinho, in crisi d'astinenza dopo 5 giorni di stop ciclistico, si mette a fare la guida ...ma evidentemente il caldo gli annebbia la mente.
Opta per un itinerario assurdo: percorso vallonato verso Tavullia e Montecchio dove il vento si dimentica per un'oretta di spirare e l'Africa subsahariana sembra dietro l'angolo. La zona è artigianale anzi cuciniera...tra Scavolini e Berloni manca solo Sarila e Salvarani...un incubo per il RMST e Les Allodoles!
Les Allodoles Luisella e Terry tengono duro, ma giustamente cominciano a lamentarsi, Cancellinho in stato confusionale sbaglia pure percorso e obbliga il gruppo a risalire da Pozzo Alto (10%) ....Pio, nelle vesti di Ministro della Pace e Nobel per la pazienza, calma gli animi e grazie alla fontana di Tavullia e al riempimento delle borracce il clima si rinfresca.
Il ritorno verso casa è obbligatoriamente a ritmo blando. Tutti sani e salvi a destinazione...ma il bastardo Minosse ancora non se ne vuole andare...
Le temperature cominciavano a farsi proibitive, il sole a picchiare duro e Cancellinho, in crisi d'astinenza dopo 5 giorni di stop ciclistico, si mette a fare la guida ...ma evidentemente il caldo gli annebbia la mente.
Opta per un itinerario assurdo: percorso vallonato verso Tavullia e Montecchio dove il vento si dimentica per un'oretta di spirare e l'Africa subsahariana sembra dietro l'angolo. La zona è artigianale anzi cuciniera...tra Scavolini e Berloni manca solo Sarila e Salvarani...un incubo per il RMST e Les Allodoles!
Les Allodoles Luisella e Terry tengono duro, ma giustamente cominciano a lamentarsi, Cancellinho in stato confusionale sbaglia pure percorso e obbliga il gruppo a risalire da Pozzo Alto (10%) ....Pio, nelle vesti di Ministro della Pace e Nobel per la pazienza, calma gli animi e grazie alla fontana di Tavullia e al riempimento delle borracce il clima si rinfresca.
mercoledì 4 luglio 2012
La matteoniana M.C Prati regina delle Dolomiti. L'intervista di Cancellinho su NQ (4 luglio)
Un lungo serpentone di oltre 9000
ciclisti, sotto un cielo azzurro e un sole caldissimo, ha dato spettacolo per
una giornata intera. La 26esima edizione
della Maratona Dles Dolomites si è chiusa con un bilancio decisamente positivo
per il ciclismo romagnolo. Maria Cristina Prati, punta di diamante del GS
Matteoni FRW di Sant’Ermete, ha conquistato un fantastico 2° posto tra le donne
e prima tra le italiane nel percorso lungo di 138km. “Un’ emozione incredibile
– ci racconta la passista-scalatrice di Cesenatico – erano quattro anni che
mancavo in questa bellissima corsa e ho coronato il sogno di salire sul secondo
gradino del podio”. Una Maratona durissima, soprattutto per le temperature sui
30° gradi assolutamente inusuali sui vari Campolongo, Sella, Pordoi, Gardena,
Giau, Falzarego e Valparola. Trionfatore tra gli uomini è stato Jamie Burrow, già
vincitore nel 2009, che ha fatto il vuoto con il tempo di 4:38. L’inglese ex
prof è molto conosciuto in Romagna per una sua collaborazione con un bike hotel
di Riccione. Tornando alle donne nella stessa categoria ha fatto il bis la
belga Van den Brande, arrivata a Corvara davanti alla nostra Prati che ha
chiuso con un sensazionale 5.45. “ Questo risultato nasce sicuramente da una
stagione preparata con regolarità e metodologia negli allenamenti, da una certa
testardaggine e resistenza alla fatica, nonché dal prezioso supporto tattico
anche in corsa del mio preparatore e gregario Daniele Bertozzi – aggiunge Cristina - la gara è
cominciata subito a ruota delle avversarie, speravamo di tenerle a vista ma sapevamo già
di non poter tenere il passo di della Van den Brande, fortissima in salita. Contavamo
di giocarcela sulla distanza e la resistenza continuando con regolarità su ogni
successivo passo cercando di recuperare il più possibile nelle discese e
stringendo i denti per non ritardare troppo sui tempi previsti dalla tabella di
marcia. Con la belga davanti oramai irraggiungibile ci siamo giocati il secondo
posto con la svizzera Orenos che ha allungato sul finale del Valparola,
scollinando in testa. Ero davvero stanca, ma in discesa con Daniele abbiamo
fatto un capolavoro e l'abbiamo staccata. Gli ultimi km sono stati tremendi tra
fatica, disidratazione la paura che l'avversaria riuscisse a rientrare e allo
stesso tempo l'emozione per un sogno che stava per avverarsi. Dopo l'ultima
curva c'era lo striscione del traguardo. Ce l’abbiamo fatta”. Prossimi
appuntamenti per la instancabile Prati domenica 8 la GF dei Sibillini. “Voglio
continuare così, e andare bene anche alla GF Pinarello, l’Oetztaler di agosto e
la GF Colnago di settembre per terminare il Prestigio con 10 su 10”.
martedì 3 luglio 2012
Uno sprint per il 1413° posto che ha il sapore della vittoria! La Maratona Dles Dolomites di Padre Cancellinho
Tagliare l’arrivo dopo 138km, 6 ore e 55 minuti e sprintare per il
1413° posto può avere il sapore della vittoria. Sapevo che la Maratona per un
“ciclista della domenica” come il sottoscritto poteva essere una grande
emozione. Ne ho apprezzato tanti particolari. Oltre all’organizzazione
impeccabile in stile altoatesino e il solito spettacolo di quei monti baciati
da una giornata limpida (e forse anche un po’ troppo calda), mi sono goduto il
silenzio di quelle pedalate, tutti insieme (oltre novemila) a soffrire e allo
stesso tempo gioire di quei momenti, accompagnati dal solo rumore di mozzo e
catena. Ho avuto il piacere di incrociare nomi e cognomi (solo alla Maratona
sono stampati sui pettorali) di tutte le razze, età, nazionalità e velleità
ciclistiche. Ho salutato sul Pordoi il mitico Indurain che con venti chiletti
in più sudava in salita con il figlio diciassettenne, ho rivisto il mio
compagno di allenamenti romagnoli Linus (che ha chiuso il medio con un buon
5.45), ma anche Jarno Trulli, l’intramontabile Maria Canins e alcuni colleghi
della stampa tra i quali Giovanni Bruno di Sky, l’amico Giacovazzo del TG2,
Prandi, Capodacqua e tanti altri ancora. Ho cercato di andare regolare nel
passo, senza mai esagerare: il Giau mi aspettava dopo 100km e cinque passi già
scalati. Quei 28 tornanti al 10% con 30 gradi al sole me li ricorderò a lungo.
Poi il Falzarego che non finiva più, quei 2 km verso l’infinito del Valparola e
il discesone che ho preso “a tutta” per Corvara dove allo sprint con il mio 101
sulle spalle ho scritto la mia piccola pagina di cronista-ciclista-blogger.
Linus e Cancellinho alla Maratona delle Dolomiti 2012
Maratoneta nel Dna, ciclista per passione. Il “riccionese
per adozione” Linus ha scelto le colline della Valconca per allenare le gambe
in vista della Maratona delle Dolomiti, la terza nella sua giovane carriera di
pedalatore. Sappiamo tutti quanto il direttore di Radio Deejay, la seguitissima
emittente che in estate trasferisce i suoi studi ad Aquafan, sia un ottimo
corridore a piedi. Tra una maratona e l’altra, sempre presente in quella di New
York, ha portato a casa buoni tempi e tante soddisfazioni. Ma Linus ha voluto
provare anche un altro tipo di fatica, quella di spinta sui pedali, ed eccolo quindi
pronto a scalare Sellaronda, Falzarego e compagnia bella, ennesima impresa
sportiva di un “evergreen” che ha fatto dello sport un must della sua vita.
Abbiamo avuto il piacere di pedalare in sua compagnia a tre giorni dalla
classica delle Dolomiti. Finita la diretta di “Deejay Chiama Italia”, la sua bici
Specialized era già pronta in studio. Solo il tempo di indossare scarpette e
divisa “Made in Usa” e via a immergersi nel verde dell’ “outback” riccionese,
tra Coriano, Croce, Montescudo e le altre colline.
“Un giro breve in vista
della fatica di domenica - ci racconta Linus pedalando insieme - quest’anno
abbiamo anticipato strategicamente il nostro arrivo a Riccione nel mese di
giugno proprio per poterci allenare per la Maratona. Parlo al plurale, perché
in questa sfida ho coinvolto anche Nicola (Savino, la sua inseparabile spalla in
radio; ndr) che come un fratello minore mi segue sempre, all’inizio con sospetto
e poi con grande passione, in tutte le mie imprese sportive”. Proprio così,
Linus e Nicola sono stati visti girovagare sulle due ruote tra San Leo, San
Marino, Carpegna e tutte le altre salite del nostro entroterra per, come si
dice in gergo, “mettere su un po’ di gamba”, spesso accompagnati da alcuni
amatori della zona. “Luigi, Gabriele, Andrea, Piero, Mauro, sono stati i nostri
fedeli gregari su questi percorsi - aggiunge Linus - vado comunque alla
Maratona con oltre 2500 km percorsi da gennaio, so che non sono tanti, ma spero
siano sufficienti per correre decentemente il medio di 106 km”. Corsa o
bicicletta, qual’è la più faticosa? “La corsa, non c’è dubbio, ci sono momenti
dove non sai proprio dove trovare le energie per andare avanti, sei sempre solo
e devi combattere con te stesso. Anche la bici è dura, ma ogni tanto ti
permette di respirare, andando a ruota o in un tratto in discesa. Di questo
sport apprezzo il contatto con la natura, i paesaggi, il verde che ti riempie i
polmoni. Sono un romagnolo acquisito, ma non conoscevo così bene le bellezze
delle vostre vallate, in bici si può sempre godere di una prospettiva
privilegiata. Imperdibile la discesa dalle Coste di Sgrigna riminesi quando si
abbassa il sole”. I suoi idoli ciclistici? “Boonen e Cancellara: due atleti
generosi, mai domi, che non si risparmiano. Proverò a imitarli sul Valparola,
l’ultima fatica che mi aspetta domenica prossima”. Andrea Manusia
Con un paragone tennistico la potremmo considerare la
Wimbledon del ciclismo. È la gara per eccellenza, la classica più amata, quella
che unisce fatica e sudore con il gusto di pedalare tra i panorami più belli
del mondo. La “Maratona dles Dolomiti” torna domenica 1° luglio con i suoi
12.000 partecipanti, tutti pronti a scalare i mitici passi battuti dai più
grandi protagonisti della storia del ciclismo: Coppi e Bartali, Motta, Gimondi,
Hinault, fino al nostro Pantani. Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau,
Falzarego, Valparola: sono queste le salite che terranno compagnia all’enorme
tribù internazionale di cicloamatori. Ci saremo anche noi e sarà una grande
emozione. Un’occasione unica accreditarsi alla gara con NQ (è sempre
complicatissimo ottenerla) e per un giorno fare il cronista-ciclista. I
percorsi sono tre: il Sellaronda con i suoi suoi 55 km e i “soli” 1780 metri di
dislivello, il medio di 106 km per 3090 metri e la maratona per eccellenza,
quella che affronta anche il temuto Giau, per arrivare a La Villa dopo 138 km e
ben 4190 metri scalati. Con l’amico-ciclista riminese Pio Squadrani ci siamo
allenati tutte le domeniche da gennaio a oggi per tentare l’impresa del
“lungo”. Il Monte Carpegna non sarà il Sellaronda, ma prepara comunque la gamba
alla fatica e ai chilometri, idem per tutte le altre aspre colline del nostro
territorio. Con il pettorale n. 101 sarò subito dietro ai tanti vip
presenti, tra ex del ciclismo, sciatori
azzurri, politici, colleghi giornalisti e Linus e Nicola Savino di Radio Deejay,
compagni di pedalate qui in Romagna. (AM)
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