lunedì 17 ottobre 2011

Nove Indignados alla conquista del Tirolo. Week-end tragicomico del Gap e Seu ospiti di Manfred e quei ragacci di Innsbruck

Nove eroi, nove pirla alla conquista del Tirolo. Ci scusiamo con i nostri fedeli lettori, ma per una volta il blog Seu non tratterà temi ciclistici, ma racconterà un tragicomico week-end all'insegna della goliardia pura.
I ragacci della landa sperduta di Rimini Nord TP, come da tradizione chiuse le rispettive strutture ricettive, si dilettano ogni anno in un week-end alcolico mitteleuropeo. Il format è molto semplice: no donne, solo uomini, only gay, rutti e scor...libere, cazzate obbligate.

Partiti con il pulmino dell'amore di proprietà dell'Idmann Fam.Maghniani, prima tappa forzata alla fabbrica della Forst, in quel di Forst (provincia di Bozen). Uno spuntino a base di tipicità light del luogo (wurstell, costicce, crauti, stinco, rafano, etc ) ha fatto da anticamera alla puntata in Valsenales, ospiti di un gruppo di "snow border line", malati della tavola e forse anche di mente.

Ma il panorama regalato alla sveglia dell'Hotel Edelweiss era mozzafiato, come mozzafiato erano anche i venti monsoni provenienti dal culo del fratello un pò sovrappeso del Kognatao, il mitico Matteo O'Scoreggione.

Il programma proseguiva con la tappa alla stazione di Bolzano. Ad attendere la ciurma c'era l'indignado Donatov, che perso il pulmino ha raggiunto i compagni in treno, incontrando in scompartimento due amiche di San Pietroburgo, con le quali ha disquisito di socialismo, marxismo, leninismo, capitalismo e del manifesto del cazzonismo.

Ma c'era una missione da compiere: raggiungere in fretta Innsbruck per incontrare l'amico Manfredd Mann (quello del "5-4-3-2-1"), un simpatico ragazzo austriaco, cliente storico del Victoria Ribbentrop, che aveva organizzato per i ragacci un training camp sulle montagne del luogo.

Bevuta la grappa ristoratrice nel prepartenza, c'era da scalare 800 metri di dislivello e 5 km di salita per raggiungere (con gli amici tecnici di Manfred) la baita dove si sarebbe svolto il "Tirol October Pirla's Fest". Arrivati a destinazione con un filo di gas, qualche felpa (non tecnica) sudata fradicia e Matteo che con i suoi peti ha disboscato mezza montagna, è iniziato il vero delirio.

Dopo la foto di rito, era già pronto il ricco menù tirolese che prevedeva una ventina di portate (sempre leggerissime) innaffiate da innumerevoli birre e grappe: per un totale di sei ore seduti a tavola (dalle 17 alle 23.30). Circa quattrocento minuti che sono volati in fretta, anche grazie al clima conviviale da stadio che si era creato tra cori "Ehine prosit, zigo zago, eh eh"..."Perazzini pezzo dimm...", o "Chi non salta è Perazzinov eh eh"...

Manfred e i suoi fratelli per far salire ancor più l'atmosfera gay, hanno proposto anche divertenti giochi, come la catapulta di mentolo e altri che non possiamo citare per la censura del Vaticano.

Le portate continuavano ad arrivare, mentre circolava la voce che sarebbero salite in baita circa 28 ragazze di Innsbruck per festeggiare un compleanno. Così è stato, peccato solo che le bambinee erano meno che ventenni ed erano venute accompagnate dai rispettivi fidanzatini.

Infine la sorpresa inattesa. Finito il delirio gastronomico c'era da tornare a valle. Ecco che Manfred (che inizialmente aveva parlato di un servizio pulmino) con tutta naturalezza prepara pile e bastoni per guidare il gruppone nel buio sentiero. Una passeggiatina di un'ora e mezza in tutto relax con qualche "grappa break" e una sollecitazione dei muscoli tibiali piuttosto inusuale.

Tornati sani e salvi nelle rispettive zimmer, i pirla romagnoli hanno dormito come bambini seguito da un lento risveglio mattutino con le gambe che facevano cilecca e un male ai polpacci e ai piedi indescrivibile. C'era tempo per una passeggiata nel centro di Innsbruck con il Bilanzien che ha sfoggiato un orribile look da tronista.

Infine il lungo ritorno a casa, con pausetta pranzo nel laghetto di trote di Merdezza, in provincia di Bozen, e un continuo russare e sfiatare dei ragacci sul pulmino dell'amore, guidato in maniera impeccabile dal capogruppo Franco Magnani.



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