Anche Padre Cancellinho ha avuto l'onore di essere stato presente al big tour 2011 del "Matteoni Dream Team". Lo scorso anno li aveva incrociati in quel di Arabba, in una serata segnata dalle grappe al biancospino, quest'anno ha voluto provare di persona l'esperienza del grande giro in Umbria e Toscana. E oggettivamente ne è valsa la pena.
Arrivati al Matteoni Shop con un pò di ritardo si è organizzato il gruppo e dopo la foto di rito si è dato il via celebrato dalla boss Morena. Tutti sui pedali in direzione Passo di Via Maggio, una ciurma di 44 ciclisti (chi più, chi meno) in bianco-rosso e nero pronti ad affrontare la prima tappa di 180km.
Sul passo i primi momenti di relax grazie all'impeccabile organizzazione di Charly & Co, banchetti luculliani con pane, prosciutto, frutta, dolci, etc. Nessuno si è tirato indietro di fronte a questa abbondanza di cibarie. D'altronde c'era bisogno di recuperare energie: davanti ancora 100km verso Castiglione del Lago.
L'andatura era perfetta, anche se il "gregge" spesso si metteva in mezzo alla strada causando il disappunto di tante macchine che dietro seguivano in fila lentamente come a un funerale. Ci permettiamo di rilevare come tutto questo veniva causato dalle solite "pecore" (continuiamo con la metafora del gregge), due o tre al massimo, che non volevano proprio capire, e lo hanno fatto per tre giorni. Stare a destra e in fila significa dimostrare rispetto sulle strade ed evitare brutti inconvenienti. Non è il caso di imparare a farlo? Per chiudere il discorso consigliamo a Morena e & Co di fare un corso di educazione civica a questi "duri di comprendonio".
Ma torniamo alla joia e beleza di questo tour. Chi ha tenuto l'atmosfera sempre su un livello di goliardia altissimo è stato il mitico Doc. Bascucci (nella foto sopra e in apertura). Personaggio oseremmo dire fuori dagli schemi. Le sue battute al fulmicotone, anche se spesso un pò "gnocca-referenziale", hanno regalato risate a tutti per tre giorni. Il Doc, con la sua mole da pivot, ha pedalato senza lamentele, ha sofferto come tutti il caldo, ma ha tenuto botta alla grande, sollazzandosi anche con un imperdibile bagnetto nella fontana di Anghiari.
Altro mattatore del bike week-end il pionere ciclista-anarchico soglianese Ale Orlandi. Con la telecamera sul casco, anche lui ha dato spettacolo intrattenendo il gruppone, sia in bici che in un siparietto teatrale alla Shakespeare nella piazza di Montevarchi. Un obrigado obbligato da parte di Cancellinho anche per avergli fatto da gregario in tutte le salite di ritorno. Un compagno di squadra di questo livello è difficile trovarlo.
E mentre i panorami si facevano sempre più spettacolari, il gregge matteoniano pedalava nelle valli del Chianti e d'Orcia in direzione Siena, dove ci si è fermati in Piazza del Campo, precedendo il palio di sola una settimana.
Non è facile citare tutti i componenti del gruppone. I complimenti di Cancellihno e del Seu Brasil (per chi non lo sapesse è la sua squadra ciclistica carioca nata nel maggio 2009) vanno alle donne presenti. Brave a tutte, un saluto particolare a Cristina, Anna (che ha tentato la sfida con il passista brasileiro in salita) e Maurizia, quest'ultima alle prese con battiti cardiaci sempre fuori soglia, probabilmente a causa del caldo o degli happy hour a base di Chianti!
Altro personaggio assolutamente degno di nota è Igor Tavor, detto anche Mastro Ciliegia. Ottimo ciclista questo ragazzo di Coriano con la parlata al rallenty, ma la gamba buona in sella alla sua Cannondale vintage color giallino. I suoi interventi verbali hanno molto divertito la ciurma. Un obrigado anche a te caro Tavor!
Ma andiamo con le immagini all'ultima giornata. Il ritorno dal passo della Scheggia e le Balze non è stato semplice affrontarlo con già quasi 400km nelle gambe. Il caldo picchiava, il Capitano Bertozzi (impeccabile tour guide) guidava il gruppo su splendide strade, finalmente senza macchine al seguito e in salita è iniziata la battaglia. Cancellinho, una cozza sulla scheggia con il chianti ancora in circolo, come sempre gli capita risorge sulle Balze infliggendo una dura lezione all'amico Rocco che per l'occasione lo aveva sfidato con una birra in palio.
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