lunedì 12 settembre 2011

Il lungo week-end di joia e beleza del WPCC. Anche Moser e la Pezzo con il Seu Brasil. Il "Green Team" sloveno sopra tutti. Appuntamento a Lienz 2012

Obridago Gabicce. Obrigado alla organizacao, obrigado al Sindaco Curti (nella foto sopra), obrigado all'evergreen Francescone Moser (sotto), insomma un obrigado di cuore a tutti. Quello del WPCC è stato un lungo e indimenticabile week-end baciato dal sole, dal caldo estivo e da una piacevolissima atmosfera. Ci scusiamo con gli amici lettori, ma Padre Cancellinho per una volta è costretto in questo racconto ad essere un pò autoreferenziale. In qualche modo è stato protagonista anche lui, come ciclista, forse più come cronista. Questo è il motivo per cui narrerò l'accaduto in prima persona...

Partiamo dagli amici sloveni. Sono stati loro i trascinatori del WPCC 2011. Si erano preparati con grande concentrazione all'appuntamento mondiale con duri allenamenti, birre misurate e poco sesso. Primoz, il capitano del "Green Team" ha persino creato una divisa per l'occasione in stile vintage retrò. Sono arrivati a Gabicce con l'obbiettivo di conquistare un pò di medaglie e con grande soddisfazione è arrivato il primo oro con Lucia Petavs nella crono seguito da alcuni argenti e bronzi con la mitica Marietka e le sorellone Anika e Sasha (pure bbone) e la figlia di primoz Speela.

Lui, l'istrione di Lubiana, ha fatto il matto solo durante il primo giorno di gare. Nel dopo crono sprint si è seduto al bar con l'amico Bracko alle 17 per rialzarsi tranquillone intorno alle 21 dopo 14 (ripeto 14!) birre medie ingurgitate. L'occasione era giusta, lo spirito e la sete c'erano. Il giorno dopo sarebbe arrivata a Gabicce la compagna Katerina, e come si può intuire bisognava approfittarne prima della libertà vigilata: le violenze domestiche esistono anche in Slovenia e non solo a Viserba Mare.

Ma torniamo alla parte agonistica del WPCC. Della crono sprint mi sembra di avere già raccontato (anche su NQ). Partenza stentata con presa sul manubrio completamente skazzata, spintona a tutta gamba e podio sfiorato per 36 centesimi. Mannaggia!

Fortunatamente a consolarmi ci ha pensato quel gran "pezzo" di Paola Pezzo (nella foto sottostante). L'ex olimpionica era a Gabicce con altri grandi campioni del passato e ha dichiarato, come lo stesso Moser, il suo attaccamento alla causa Seu Brasil. Io con una medaglia finto bronzo ricavata dalla chiave 320 della camera dell'hotel Alexander dove pernottavo. Un fenomeno.

Poi è arrivata la giornata da me tanto attesa. La prova di time trial Fiorenzuola di Focara - Gabicce Monte, percorso tosto, sia in salita che in discesa, da prendere a tutta gamba senza pensieri. Durante l'estate l'avevo provata ben 5 volte stando sempre sui 16 minuti. All'arrivo di sabato 14'.40'', media 37 e udite udite a 8 secondi da un certo Francesco Moser. L'ex iridato, 60 anni appena compiuti, si mantiene benissimo ed ancora è in perfetta forma. Il suo tempo gli ha permesso di vincere il mondiale nella categoria M4 (nessuno lo sapeva, ma anche lui possiede da circa un decennio la tessera da giornalista ).

Io ce l'ho messa tutta, quello che sono riuscito a raccogliere è solo un onorevole 14esimo posto, dietro il passistone di Palu di Giovo. Intanto gli appuntamenti extraciclistici del WPCC si facevano sempre più intensi tra presentazioni, conferenze stampa, cene di gala, qualche skazzo con la giuria e battute taglienti con i colleghi giornalisti "top riders".

Finche non si è arrivati alla gara di domenica, quella più temuta: la prova in linea tra Gabicce, Tavullia e Gradara, percorso adatto a corridori veri. Nei primi 30 km di pianura il ritmo non era impossibile. A ruota si stava bene. Ma tutti sapevamo in gruppo che sarebbe stata la classica quiete prima della tempesta. Non a caso al primo strappone di Tavullia, i top riders di cui accennavo se ne sono andati in tutta tranquillità a medie impossibili. Rimasto sui pedali come un pirlone, non mi rimaneva che sperare in qualche collega pursuivant e tentare l'aggancio. Ma purtroppo all'orizzonte neanche l'ombra di un hombre (che gioco di parole!). Dopo tanta fatica arrivo a sprintare da solo sul finish di Gabicce Mare con i giudici che manco mi notano.

I ragazzi un pò annebbiati della giuria, evidentemente andati nel pallone, mentre erano in procinto di visionare il fotofinish dei due possibili vincitori, si sono praticamente dimenticati di prendere i restanti arrivi. Tristeza...
Poi tra un calcolo e l'altro si è appurato che sono arrivato 15esimo. Ma in fondo non era poi così importante...Giungere nei 10 era solo una utopia. C'erano altri impegni da assolvere: per esempio mandare i comunicati stampa di chiusura evento a tutto il mondo che aspettava, in particolare a una giornalista di un quotidiano pesarese che con molta simpatia mi ha riempito di improperi per non averle inviato in tempo le classifiche. Meu Deu che pazienza!

Ma il WPCC è stato altro ancora, come l'adrenalinica Ilenia Lazzaro (sotto l'intervista), la sua rivalità con Marietka (sotto ancora), la compagnia degli amici riminesi, Tiziano, Riccardo e Valerio, i soliti deliri in allenamento di Primoz, l'ingresso nel Seu Brasil dell'amico giornalista del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo di madre carioca... e tanto altro ancora

godetevi le serissime interviste

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