martedì 12 aprile 2011

A scuola da zio Fabien: Tony Cancellone e Padre Cancellihno sulle orme dello Spartacus bernese nella domenica di joia e beleza verso il Beato Domenico

Un fenomeno. Non importa se in questo inizio di stagione abbia collezionato solo podi e se non sia ancora arrivata la vittoria. Secondo alla Sanremo. Terzo al Flanders. Secondo alla Rouboix. Zio Fabien rimane il più grande, unico, inimitabile passistone tutta forza e potenza. Noi del Seu sono anni che lo ammiriamo, tanto che abbiamo affibbiato al nostro capitano un nick-name a lui dedicato. Si dice che nella vita di tutti i giorni questo ragazzone di 30 anni nato a Berna, ma di origini lucane, sia un ciclista anomalo che ama le bibite gassate, la pizza e che si concede qualche birretta non amando affatto le isterie autistiche dei colleghi anoressici. Zio Fabien è il miglior rappresentante di J&B, orgoglio della sua nazione, famoso quanto Alinghi, Federer, il formaggio con i buchi e le banche piene di euro.


La sua generosità in gara mista a a follia, la totale assenza di tattica in corsa, hanno fatto di Zio Fabien l'idolo incontrastato di Padre Cancellihno. L'anno scorso per celebrarlo si vestiva in tenuta Saxo, quest'anno è già prenotata la divisa Leopard Trek.


Domenica scorsa, poco prima della classica del nord che l'ha visto come da pronostico tra i protagonisti, si è svolta l'ottava cicloturistica stagionale con Pio, Giamma, Agnus Dei, il maratoneta Davide, altri amici e il gradito ritorno di Tony, che per l'occasione è stato chiamato"Cancellone". Il triahtleta ha messo in mostra una condizione da Iron Man, ricordando nelle gambe e nel telaio lo Spartacus bernese.

Giornata spettacolare, panorami indimenticabili, cielo azzurro e un solo rammarico: i Top Bikers al completo hanno tradito la cicloturistica per un giro isterico alla volta del Cesenate. I diabolici Bilanzien sono concentratissimi. Ad attenderli la Gran Fondo di RSM. Non c'è tempo per scherzare con gli amici.
Tornando a tour di domenica, dopo la fermata obbligata al Beato Domenico, i nostri eroi hanno affrontato il loro "Arenberg" (la salita impossibile della contestuale Parigi-Rouboix) prima di fare ritorno verso casa trascinati dal ritmo infernale di Padre Cancellihno, motivatissimo causa le note violenze lavorative. Il passista-cronista ha tirato il gruppetto di desaparecidos da Fiorentino ad Ariminum con una cattiveria mai vista, contro un ventone bastardo e pure con un raggio rotto che ne limitava la scorrevolezza della ruota posteriore. Animale....


A subirne le conseguenze l'outsider Davide. L'amico di Pione DJ, nuovo all'utilizzo del mezzo (è un maratoneta semi-professionista), ha subito un vero e proprio atto di nonnismo ciclistico, una sofferenza terribile che si è consumata nell'abbandono della marecchiese.



Nella foto uno dei panorami mozzafiato del nostro entroterra

a seguire le interviste della domenica
beleza







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