martedì 18 dicembre 2012

Boas fiestas, feliz navidad e prospero ano dal Seu Brasil. Che sia un 2013 di pedalate in libertà e joia e beleza ciclistica...

"In tu culo ai maya"...perdonateci la volgarità, ma vogliamo precedere il 21 dicembre nell'augurare ai nostri lettori del Seu Brasil Cycling and Blogging buone feste e un prospero ano, che preferiamo italianizzare in felice anno nuovo. Che sia un 2013 di joia e beleza, pedalate in libertà tra amici, sempre con lo spirito che ci contraddistingue! Un abbracò 

mercoledì 12 dicembre 2012

Pio DJ, "la mano de Dios", la gamba dicembrina e lo strano caso dell'Xplode

Amino Xplode! What is that? Vi ricordate Maradona ai Mondiali dell'86 in Messico?  El nino de oro confessava la famosa mano de Dios". C'è chi invece ieri analogamente ha pedalato con la "gamba de Pios" e un "aiutino" del Buon Signore. Non c'è niente da fare, quando ci si avvicina alla fine dell'anno, quando le giornate si fanno sempre più corte, incombe Santa Lucia e la profezia dei Maya, quando già alle 16 bisogna girare le bici per tornare a casa e scongiurare il buio pesto invernale, arriva Pio con la sua forma stratosferica. Era già successo nel triennio scorso, come un orologio arriva il macellaio che mette in mostra per un pomeriggio la sua verve ciclistica. 
La cronaca di ieri è esemplare. Con Sergio, Stefanone con la barba modello Jesus Christ (sta benissimo!), l'infaticabile Terry e Cancellinho, il nostro eroe Pio DJ a ruota fino a Gabicce Monte, sulla via del ritorno ha preso le redini del gruppo tirando come un mulo fino a Rimini con una regolarità e una tenacia degna del suo Capitào. La gamba girava a meraviglia, probabilmente il buon Dio fsceva la sua parte nell'infondere nel suo fedele seguace quell'inconsueta quando inaspettata energia.  
Ma attenzione, all'altezza del lungomare di Rimini, quando il tramonto colorava di arancione il cielo e il pomeriggio si faceva sempre più rigido, scoppiava il solito caso dop... 
Pio tirava fuori dalla giacchetta una strana fialetta. La ingurgita tutto d'un fiato. Ma Cancellinho gliela sequestra subito per farla analizzare in laboratorio. L'esito? Si tratta di uno strano mix di aminoacidi, un potentissimo ritrovato di proteine direttamente derivanti dalle vacche di Perticara che lo stesso Pio macella per i suoi clienti carnivori. Altrochè mano de Dios, qui c'è un altro tipo di "aiutino biologico". In attesa di ricevere una meritata querela di fine anno, Cancellinho in vista di una stagione 2013 che si presenta molto impegnativa e dispendiosa, chiede una lauta fornitura di Xplode...obrigado:-)  
beleza

A special "Bike Marriage" targato 12! Auguri Ole e Morena!

Sogliano 12-12-12 alle ore 12: .... a special "Bike Marriage". Cari Morena e Ole avete proprio scelto una giornata speciale per celebrare il vostro matrimonio! un caro augurio dal Seu Brasil ...e 12 milioni di questi giorni di joia e beleza!


sabato 8 dicembre 2012

I trentamila click del Seu Brasil: aumentano i followers del nostro "Cycling and Blogging" tra satira e ciclosostenibilità

Trentamila! Il Seu Brasil Blog aumenta i suoi followers e supera le trentamila visite. Un risultato che ci fa molto piacere e che ci sprona a continuare il nostro Cycling & Blogging, talvolta demenziale, negli ultimi tempi con qualche sprazzo di serietà legato alla ciclosostenibilità. "Ora et pedala....joya e beleza" rimane il nostro verbo, la nostra filosofia. Continuate e seguirci! 
Obrigado a todos   

martedì 4 dicembre 2012

Un sorpasso storico! Nel 2011 vendute in Italia più biciclette che automobili!

Frank dal Belgio (lo salutiamo calorosamente) esulta per noi. Da un dato istat emerso recentemente, nel 2011 in Italia sono state vendute più biciclette che automobili. E non l'avevano previsto nemmeno i Maya...
Il sorpasso storico che non accadeva dal dopoguerra vede immatricolate 1.748.143 auto contro le 1.750.000 bici vendute, uno scarto minimo ma simbolico! 
Quella sotto è la radiografia del masterplan strategico della città di Rimini voluto dal pedalatore Gnassi che prevede una nuova mappatura di piste ciclabili. Speriamo solo che sia tutto vero! 


lunedì 3 dicembre 2012

Cancellinho e il doping acustico: domenica da record per il passista brasileiro con la gamba in versione TAV

Macchè epo, macchè clembuterol, macchè gh! Cari ciclisti della domenica avete mai provato a pedalare con Jimi Hendrix nelle orecchie? Trattasi di vero e proprio doping tecnologico, anzi acustico. Cancellinho ne ha avuto ieri un'ulteriore prova. Uscito con ritardo rispetto Pio DJ e i matteoniani causa dormita prolungata fino alle 9, ha provato a raggiungere gli amici percorrendo la statale adriatica in direzione sud. Ma purtroppo loro erano a nord guidati dal macellaio: classico missunderstanding "piesco". La forma non sembrava delle migliori (fastidiosa raucedine-tracheite), ma la gamba stranamente girava muy bien. Prende il ritmo giusto, cento pedalate sempre sopra i 40 senza mai mollare. I semafori sono "sempreverdi",  scene surreali. L'Eurostar diventa una TAV e non si ferma più, qualche "collega" prova a stare a ruota, ma desiste: troppa potenza. Anche il vento agevola sensibilmente questa impresa. Spira forte alle spalle, un gioco da ragazzi per un Cancellinho delle grandi occasioni. Intanto la playlist spara le hits di Jimi Hendrix, chitarra magica e voce inconfondibile, un groove che da energia, una energia spropositata. Hey Joe, Foxy Lady, America Woman....scorrono una dietro l'altra e la pedalata si fa sempre più regolare e devastante, la velocità progressivamente aumenta, sulla salita della siligata l'ultimo sforzo, 30-31-32-33! Che pompata! Il polar, senza cardio segna i 36.1 di media!  Poi il ritorno nella stessa direzione ma con un ventaccio in faccia che è tutto un programma e qualche gruppetto che si accoda... Cance sempre davanti. Torna a casa in meno di due ore e una media da record sui 33! E sta bon che siamo in inverno e che non bisogna tirare. Classico allenamento anarchico in puro stile Seu. Obrigado Jimi! 
beleza

domenica 2 dicembre 2012

Critical Mass: cenni storici del movimento dimostrativo che vogliamo portare anche a Rimini

Solo per vostra informazione riportiamo alcuni cenni storici del movimento "Critical Mass". Ci rendiamo conto di vivere in una città molto più piccola rispetto a quelle dove è nata la massa critica. Ma questo non significa che non dobbiamo batterci perchè la qualità della vita sia più alta, di conseguenza una migliore circolazione delle bici, le piste ciclabili mancanti e soprattutto risolvere il problema del traffico congestionato. Vogliamo si o no diventare come Stoccolma e Friburgo???
 La massa critica (spesso chiamata col termine inglese critical mass) è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero (massa), invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico. Se la massa è sufficiente (ovverosia critica), il traffico non ciclistico viene bloccato anche su strade di grande comunicazione, come viali a più corsie. Nonostante questa descrizione, la massa critica è un fenomeno di difficile definizione, trattandosi di evento spontaneo privo di struttura organizzativa formalizzata. Il fenomeno si è sviluppato, a partire da San Francisco dove nel 1992 si svolse la prima critical mass, in molte grandi città e consiste in appuntamenti convenzionali ("coincidenze organizzate") di ciclisti che attraversano insieme tratti di percorso urbano in sella ai loro mezzi.
La prima critical mass si svolse a San Francisco, con 48 ciclisti; iniziò alle 6 del pomeriggio, il 25 settembre del 1992, anche se l'evento incominciò ad essere chiamato critical mass solo dal secondo incontro, venerdì 30 ottobre (con 85 ciclisti). Il suo nome incominciò ad essere utilizzato per simili ma indipendenti eventi, che iniziarono a crearsi nel mondo intero più o meno nello stesso periodo.Il termine critical mass fu utilizzato da George Bliss mentre visitava la Cina. Bliss notò che in Cina, sia i ciclisti che i motociclisti, si fermavano agli incroci delle strade, fino a che il numero della massa non raggiungesse una quantità "critica", al che la massa si sarebbe mossa attraverso l'incrocio.
Questo modo di pensare riflette il proposito di chi partecipa alla critical, i quali ritengono che la mobilità nelle città possa essere migliorata grazie alle biciclette e ad altri mezzi di trasporto alternativi rispetto al trasporto privato delle automobili. La massa critica è spesso definita una "coincidenza organizzata", senza leader, organizzatori, o membri individuati da qualcosa che non sia la loro partecipazione all'evento. Anche il percorso seguito durante la manifestazione viene deciso sul momento, spesso da chi è in testa al gruppo, oppure chiunque abbia una propria idea su un percorso possibile, può stampare delle mappe e distribuirle ai partecipanti. Altre volte la decisione del percorso viene presa e condivisa tra più persone subito prima che questa abbia inizio. In questo modo il movimento si spoglia di tutto ciò che è implicato nella creazione di una organizzazione gerarchizzata: nessuna struttura interna, nessun capo, niente politica interna, niente direttive di movimento ecc. Per far esistere una massa critica tutto ciò che serve è che abbastanza persone sappiano della sua esistenza e si incontrino il giorno designato per il raggiungimento della massa critica, per occupare tranquillamente un pezzo di strada, in modo da escluderne i mezzi motorizzati.

Proprio in conseguenza di questa mancanza di gerarchia, è richiesto che i cicloattivisti prendano responsabilità dell'evento, ciascuno individualmente. In questa ottica, per preservare la compattezza del gruppo, alcune volte dei partecipanti usano una tattica chiamata corking, che consiste nel bloccare le macchine che potrebbero spezzare l'unità della manifestazione, frammentandola. Questo viene ottenuto semplicemente fermandosi con la bicicletta di fronte alle auto, in corrispondenza di incroci, rotonde, o anche semafori (quando una massa critica stia passando anche a semaforo rosso), fino a che tutto il gruppo sia passato. Questo permette anche di salvaguardare la sicurezza dei manifestanti e di limitare gli attriti con i conducenti di mezzi motorizzati.
Gli appuntamenti, tipicamente in luoghi pubblici e ad alta visibilità, sono pubblicizzati mediante affissioni, circuiti di amicizie e di attivismo politico, comunicazioni elettroniche, e hanno tipicamente periodicità mensile o settimanale, con l'obiettivo di diventare appuntamenti fissi nella vita di una città. A condizione che si presenti una sufficiente quantità di biciclette nel luogo e nell'orario convenuti, queste si mettono in movimento sulle strade urbane formando un blocco compatto, che occupa una o più corsie stradali muovendosi alle velocità tipiche del ciclismo non agonistico (da 10 a 20 km/h). Questo spesso basta a moderare il frenetico scorrimento del traffico urbano, creando oasi di bassa velocità, sicurezza e socialità per i ciclisti. Non sempre le reazioni degli automobilisti al rallentamento sono favorevoli, a causa degli ingorghi che si formano dietro la massa, anche se alcuni apprezzano il temporaneo cambiamento del panorama urbano.
 In Italia -  Milano è stata la prima città italiana ad avere un regolare evento critical mass, con cadenza addirittura settimanale, a partire da febbraio del 2002. La prima volta erano solo in 15, ma a giugno sono arrivati ad essere più di 200, via via che la voce si diffondeva e la stagione si avviava verso la primavera. Il 1 giugno 2002 è stata la volta di Roma, con circa 50 persone. I ciclisti romani hanno pedalato a 9 km/h occupando l'intera carreggiata stradale e rispondendo col campanello ai clacson degli automobilisti "arrabbiati". Molte altre città hanno seguito l'esempio di Milano e Roma: TorinoBolognaBresciaCagliari, e molte altre. Il numero minimo di biciclette necessario a formare una massa critica varia a seconda delle dimensioni della città, delle condizioni del traffico, del coraggio dei partecipanti, oscillando tra una e alcune decine. Non esiste un numero massimo di ciclisti, ma in caso di masse critiche di grandi dimensioni (alcune migliaia di partecipanti) si sono verificati spontanei fenomeni di mitosi, ovvero la separazione in più tronconi di massa critica, che si muovono indipendentemente su percorsi diversi. Non vi sono quasi mai percorsi predefiniti, e chi si trova al momento in testa alla massa decide il percorso di volta in volta, tranne in pochi casi in cui le autorità di polizia locale obbligano a definire un percorso per la massa critica. Lasciando il controllo del percorso in mano a chi si trova in testa, a volte capita che il gruppo al comando decida che fino a quel momento si è andati troppo piano o che il percorso era troppo facile (a una massa critica può partecipare chiunque, anche bambini o anziani) e costringano tutta la massa a seguire il loro ritmo. In casi simili qualcuno si fa avanti e prova a parlare per convincerli a rallentare o tornare in zone meno difficili. Nel caso la diplomazia non dia risultati la soluzione migliore adottata dai ciclisti è dividere il gruppo.
Etica - Ciascun ciclista partecipa alla massa critica con proprie motivazioni, tra cui la voglia di fare un giro in bicicletta, l'impegno ambientalista o per la sicurezza dei ciclisti sulle strade, Ciascun partecipante è responsabile a titolo personale dei propri atti, e quindi decide autonomamente se e quali norme violare. Il fine ultimo di queste biciclettate per la città è comunque quello di essere ogni tanto in compagnia a pedalare nella propria città (tutti i giorni -soli- e una volta al mese -insieme), in quanto normalmente la situazione dei ciclisti urbani in mezzo al traffico è a volte rischiosa.

belezA