Maratoneta nel Dna, ciclista per passione. Il “riccionese
per adozione” Linus ha scelto le colline della Valconca per allenare le gambe
in vista della Maratona delle Dolomiti, la terza nella sua giovane carriera di
pedalatore. Sappiamo tutti quanto il direttore di Radio Deejay, la seguitissima
emittente che in estate trasferisce i suoi studi ad Aquafan, sia un ottimo
corridore a piedi. Tra una maratona e l’altra, sempre presente in quella di New
York, ha portato a casa buoni tempi e tante soddisfazioni. Ma Linus ha voluto
provare anche un altro tipo di fatica, quella di spinta sui pedali, ed eccolo quindi
pronto a scalare Sellaronda, Falzarego e compagnia bella, ennesima impresa
sportiva di un “evergreen” che ha fatto dello sport un must della sua vita.
Abbiamo avuto il piacere di pedalare in sua compagnia a tre giorni dalla
classica delle Dolomiti. Finita la diretta di “Deejay Chiama Italia”, la sua bici
Specialized era già pronta in studio. Solo il tempo di indossare scarpette e
divisa “Made in Usa” e via a immergersi nel verde dell’ “outback” riccionese,
tra Coriano, Croce, Montescudo e le altre colline.


Con un paragone tennistico la potremmo considerare la
Wimbledon del ciclismo. È la gara per eccellenza, la classica più amata, quella
che unisce fatica e sudore con il gusto di pedalare tra i panorami più belli
del mondo. La “Maratona dles Dolomiti” torna domenica 1° luglio con i suoi
12.000 partecipanti, tutti pronti a scalare i mitici passi battuti dai più
grandi protagonisti della storia del ciclismo: Coppi e Bartali, Motta, Gimondi,
Hinault, fino al nostro Pantani. Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau,
Falzarego, Valparola: sono queste le salite che terranno compagnia all’enorme
tribù internazionale di cicloamatori. Ci saremo anche noi e sarà una grande
emozione. Un’occasione unica accreditarsi alla gara con NQ (è sempre
complicatissimo ottenerla) e per un giorno fare il cronista-ciclista. I
percorsi sono tre: il Sellaronda con i suoi suoi 55 km e i “soli” 1780 metri di
dislivello, il medio di 106 km per 3090 metri e la maratona per eccellenza,
quella che affronta anche il temuto Giau, per arrivare a La Villa dopo 138 km e
ben 4190 metri scalati. Con l’amico-ciclista riminese Pio Squadrani ci siamo
allenati tutte le domeniche da gennaio a oggi per tentare l’impresa del
“lungo”. Il Monte Carpegna non sarà il Sellaronda, ma prepara comunque la gamba
alla fatica e ai chilometri, idem per tutte le altre aspre colline del nostro
territorio. Con il pettorale n. 101 sarò subito dietro ai tanti vip
presenti, tra ex del ciclismo, sciatori
azzurri, politici, colleghi giornalisti e Linus e Nicola Savino di Radio Deejay,
compagni di pedalate qui in Romagna. (AM)
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