martedì 3 luglio 2012

Linus e Cancellinho alla Maratona delle Dolomiti 2012



Maratoneta nel Dna, ciclista per passione. Il “riccionese per adozione” Linus ha scelto le colline della Valconca per allenare le gambe in vista della Maratona delle Dolomiti, la terza nella sua giovane carriera di pedalatore. Sappiamo tutti quanto il direttore di Radio Deejay, la seguitissima emittente che in estate trasferisce i suoi studi ad Aquafan, sia un ottimo corridore a piedi. Tra una maratona e l’altra, sempre presente in quella di New York, ha portato a casa buoni tempi e tante soddisfazioni. Ma Linus ha voluto provare anche un altro tipo di fatica, quella di spinta sui pedali, ed eccolo quindi pronto a scalare Sellaronda, Falzarego e compagnia bella, ennesima impresa sportiva di un “evergreen” che ha fatto dello sport un must della sua vita. Abbiamo avuto il piacere di pedalare in sua compagnia a tre giorni dalla classica delle Dolomiti. Finita la diretta di “Deejay Chiama Italia”, la sua bici Specialized era già pronta in studio. Solo il tempo di indossare scarpette e divisa “Made in Usa” e via a immergersi nel verde dell’ “outback” riccionese, tra Coriano, Croce, Montescudo e le altre colline. 
“Un giro breve in vista della fatica di domenica - ci racconta Linus pedalando insieme - quest’anno abbiamo anticipato strategicamente il nostro arrivo a Riccione nel mese di giugno proprio per poterci allenare per la Maratona. Parlo al plurale, perché in questa sfida ho coinvolto anche Nicola (Savino, la sua inseparabile spalla in radio; ndr) che come un fratello minore mi segue sempre, all’inizio con sospetto e poi con grande passione, in tutte le mie imprese sportive”. Proprio così, Linus e Nicola sono stati visti girovagare sulle due ruote tra San Leo, San Marino, Carpegna e tutte le altre salite del nostro entroterra per, come si dice in gergo, “mettere su un po’ di gamba”, spesso accompagnati da alcuni amatori della zona. “Luigi, Gabriele, Andrea, Piero, Mauro, sono stati i nostri fedeli gregari su questi percorsi - aggiunge Linus - vado comunque alla Maratona con oltre 2500 km percorsi da gennaio, so che non sono tanti, ma spero siano sufficienti per correre decentemente il medio di 106 km”. Corsa o bicicletta, qual’è la più faticosa? “La corsa, non c’è dubbio, ci sono momenti dove non sai proprio dove trovare le energie per andare avanti, sei sempre solo e devi combattere con te stesso. Anche la bici è dura, ma ogni tanto ti permette di respirare, andando a ruota o in un tratto in discesa. Di questo sport apprezzo il contatto con la natura, i paesaggi, il verde che ti riempie i polmoni. Sono un romagnolo acquisito, ma non conoscevo così bene le bellezze delle vostre vallate, in bici si può sempre godere di una prospettiva privilegiata. Imperdibile la discesa dalle Coste di Sgrigna riminesi quando si abbassa il sole”. I suoi idoli ciclistici? “Boonen e Cancellara: due atleti generosi, mai domi, che non si risparmiano. Proverò a imitarli sul Valparola, l’ultima fatica che mi aspetta domenica prossima”.  Andrea Manusia




Con un paragone tennistico la potremmo considerare la Wimbledon del ciclismo. È la gara per eccellenza, la classica più amata, quella che unisce fatica e sudore con il gusto di pedalare tra i panorami più belli del mondo. La “Maratona dles Dolomiti” torna domenica 1° luglio con i suoi 12.000 partecipanti, tutti pronti a scalare i mitici passi battuti dai più grandi protagonisti della storia del ciclismo: Coppi e Bartali, Motta, Gimondi, Hinault, fino al nostro Pantani. Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau, Falzarego, Valparola: sono queste le salite che terranno compagnia all’enorme tribù internazionale di cicloamatori. Ci saremo anche noi e sarà una grande emozione. Un’occasione unica accreditarsi alla gara con NQ (è sempre complicatissimo ottenerla) e per un giorno fare il cronista-ciclista. I percorsi sono tre: il Sellaronda con i suoi suoi 55 km e i “soli” 1780 metri di dislivello, il medio di 106 km per 3090 metri e la maratona per eccellenza, quella che affronta anche il temuto Giau, per arrivare a La Villa dopo 138 km e ben 4190 metri scalati. Con l’amico-ciclista riminese Pio Squadrani ci siamo allenati tutte le domeniche da gennaio a oggi per tentare l’impresa del “lungo”. Il Monte Carpegna non sarà il Sellaronda, ma prepara comunque la gamba alla fatica e ai chilometri, idem per tutte le altre aspre colline del nostro territorio. Con il pettorale n. 101 sarò subito dietro ai tanti vip presenti,  tra ex del ciclismo, sciatori azzurri, politici, colleghi giornalisti e Linus e Nicola Savino di Radio Deejay, compagni di pedalate qui in Romagna. (AM)

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