martedì 8 marzo 2016

Quella strana domenica di armonia ciclistica :-) I Conad pensano alle classiche del Nord, mentre il JB si cementa con il DDB, Cecco e Baldo

Tutti si aspettavano un blog di polemiche, l'opinione pubblica del mondo figamai si stava mobilitando a difesa del Capitano Daniel De Bilanzien. Sulla chat sono volate le solite prese in giro, a tratti anche pesanti (e ce ne scusiamo se lo erano davvero). Il bersaglio era sempre lui, quel pezzo di ragazzo ex donnaiolo di Torre Pedrera, oggi meraviglioso padre di famiglia. Il DDB, come ci piace chiamarlo da anni, se le era andate a cercare. Negava i suoi allenamenti diabolici, inveiva contro coloro che lo smascheravano e tutti gli altri che durante la settimana possono concedersi qualche giretto in bici in più di lui, vessato come il fratello da ritmi di lavoro che neanche il Sig.Vladimir Stakanov riusciva a reggere nella Russia stalinista. 
 Ma in pochi forse sanno che il DDB è un amico vero di Padre Cancellinho, e il rapporto "finto tempestoso" che si è creato tra i due  è solo figlio di una goliardia di vecchia data, condivisa con altre vecchie glorie: vedi Barone Von Maggioli, Colonnello Perazzinov, Herr Maghniani, Kognatao, Ignis, Agnus, Kosio, personaggi unici e irripetibili che hanno conosciuto da vicino le performance ciclistiche (e non) del Diabolico.  Non c'è quindi mai stato il rischio di cadere in incomprensioni. Padre Cancellinho fa della sua (spesso insopportabile) ironia il suo cavallo di battaglia, il DDB dal canto suo dimostra di essere in gamba nel non risentirsi quasi mai di fronte a questi attacchi, sia sulle due ruote che manifestati a parole. Sempre in pochi sanno che il DDB qualche anno fa era imprendibile a tutti. Padre Cancellinho non osava neanche pensare di batterlo su qualsiasi cavalcavia. Il diabolico vivaista con la sua mitica Pinarello grigia le suonava a tutti (suo fratellino compreso). Non ce n'era per nessuno. Ma lo sport come la vita è fatto di alti bassi. Il ciclismo è una disciplina dove contano tanto le gambe, l'allenamento, la forza muscolare, come altrettanto fondamentale è l'approccio psicologico alla fatica, l'energia mentale e soprattutto l'esperienza. Padre Cancellinho dopo anni di sfrontatezze (Pio DJ è il testimone oculare) ha finalmente imparato qualcosina e sta raccogliendo qualche frutto.
 E riferendoci sempre a quei pochi. C'è forse qualcuno in seno al gruppo che ha capito che pedalare tra amici va di pari passo con il verbo "divertirsi"?? C'è chi chi va più forte, chi più piano a periodi alterni. C'è chi invece fa un errore a nostro avviso molto ingenuo: prendersi troppo sul serio. E ce lo chiediamo a voce alta. A che pro??? Ma dove caccio pensiamo di arrivare? Vincere la Nove Colli?
A proposito di Nove Colli ci viene in mente un ricordo. Due anni fa Padre Cance e Silvietta con numero sulle spalle si iscrivevano per correrla in joia e beleza, fermandosi ai ristori, evitando bagarre e pericoli. Sul Barbotto incrociano un Figamai, talmente concentrato e tirato nel suo scatto felino da essere incapace di sorridere, manco salutare. La domanda è: come si fa dopo a non farsi venire la voglia di staccarlo e abbandonarlo su quella salita anche a gambe fredde? Cosa che è ovviamente accaduta e non poteva essere altrimenti. Un esempio come tanti altri di isteria, status incomprensibile per chi pedala e si gode questo sport meraviglioso. Altri esempi sono gli abbandoni dell'ultimo periodo Conad Pro Team. Non abbiamo nulla contro i ragacci del supermercato (anzi ci sono anche simpatici) ma sono mesi che non ci si aspetta per forature, salti di catena, qualsiasi problema meccanico. La scusa è sempre la stessa: "ahh non me ne sono accorto, anzi non ce ne siamo accorti". Assurdo per chi non si conosce, figuriamoci in un gruppo di amici. Mettiamoci anche la questione sicurezza. Se a qualcuno succede un imprevisto, si sente male, anche solo un cagotto, lo lasciamo nella "merda" o magari abbiamo il buon senso di aiutarlo?
Q
 Guardate il caso di ieri. I Conad erano impegnati alla Parigi-Nizza in preparazione della Tirreno Adriatico e classiche del Nord e hanno mollato Baldo per la strada che sfigatamente aveva bucato due volte. Stessa sorte accaduta a Pio DJ che fora due copertoni, ma con la differenza che gli amici che pedalavano con lui (vedi foto DDB e Cecco) lo hanno assistito e portato a casa con il resto della ciurma JB. Abbiamo scalato il Farneto ma ci siamo aspettati, abbiamo riso, scherzato, anche messo le mani sulla schiena (vedi Silvietta) a chi affrontava per la prima volta una salita così impegnativa (il nostro Mortirolo).  Gesti che cementano l'amicizia ciclistica ed extraciclistica che c'è tra tutti noi. Ci stanno le scorribande, ci stanno le prese in giro, ci sta l'agonismo (e chi non è agonista??), ma non ci sta invece non avere un minimo di cura per gli altri. Poi se davvero vogliamo prenderci sul serio dato che è bello anche gareggiare, allora mettiamoci un numero sulla schiena, partiamo dalla stessa griglia e stiamo a vedere cosa succede. GF Riccione? Selle Italia? Squali? Nove Colli? GF Capitano? What else? :-)))

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