martedì 11 maggio 2010

Il Radio Maria Shack Team domina il Giro di Romagna 2010

Nato da una costola del sempreverde Seu Brasil, il Radio Maria Shack Team non fallisce il primo appuntamento stagionale. Domenica scorsa i due ciclisti devoti al buon Dio, hanno ben figurato al Giro di Romagna 2010, la classica del nord di inizio maggio, da Lugo verso l'appennino tosco-romagnolo, per un totale di 176km.
Pio de Janeiro e Padre Andrè do Nascimento non si sono fatti intimorire dai canarini di Torre Pedrera al gran completo. Partiti con il solo obiettivo di abbandonare in salita (unico terreno dove possono competere) l'amico-nemico Am63, i terribili giallini fosforescenti, hanno tentato in tutti i modi di farla franca, subendo una sonora bastonata che rimarrà nella storia del ciclismo.
La più squallida delle tattiche di gara degli FFT prevedeva di fare sfiancare i due Radio Maria nella prima parte del percorso. Contro un fastidiosissimo vento da ovest, Pio e Padre Andrè hanno tirato a più riprese il gruppone che procedeva tranquillone in coda con la sola eccezione del sempre generoso Ignis, che si alternava al comando del peloton con qualche gradito cambio. E come si poteva immaginare il buon Pione, atleta vicino ai 50 anni, paga più del suo compagno questa ostica prima parte di gara.

All'arrivo della prima ascesa della Sambuca, il macellaro subisce uno svantaggio di circa 20 minuti dal compagno di squadra Padre Andrè che svetta il passo al comando affiancato da un DDB in stato di grazia. Terzo Ignis, mentre attardato di qualche minuto un deludente DDB Junior, l'eterna promessa degli FFT che subisce l'ennesima batosta. Ancora più nelle retrovie il dentista matteoniano Andy Shrek e il grandissimo Loris Marini, reduce dalla Liegi Baston Liegi e forse un pò stanco nelle gambe.

Pione do Janeiro, colpito da terribili crampi alle cosce, i polpacci, persino il caccio, arriva al ristoro della Sambuca non riuscendo manco a godersi qualche pezzo di crostata e i suoi amati biscottini all'arquemes. I diabolici FFT ripartono subito senza dargli tregua e continua la battaglia.
Padre ADN Kronos rimane solo, parla via radio con il Direttore Sportivo del RMST Bruynell e sentendosi ancora tanta benzina nelle gambone, decide di andare ancora all'attacco nelle due rimanenti salite di giornata. Nella prima è sempre il DDB a tenergli testa, e mentre il capitano Radio Shack a poche centinaia di metri dal gran premio della montagna lo esorta risalire insieme senza fatica, il giallino gli scatta in faccia lasciandolo indietro di 10 secondi al GPM. DDB Junior, ancora abbandonato, rimane dietro con i restanti moribondi. Ignis tiene botta. Loris soffre ma c'è. Pio è quasi nella bara.

Tutto si decide nella terza salita del giorno, l'Alpe d'Huez del Giro di Romagna. Padre ADN Kronos ha ancora energie in serbo per sferrare l'ultimo attacco. Sulle prime rampe invita il gruppo a salire tutti insieme, ma non appena vede il diabolico DDB alzarsi sui pedali, gli si chiude la venaccia (come gli capita spesso e volentieri) e con un attacco forsennato abbandona il capitano canarino arrivando primo sull'ultimo colle di giornata.

Stravolto, dopo qualche minuto arriva il DDB Junior che in un momento di scoramento, inveisce contro alcuni elementi del gruppo (il riferimento a Padre ADN Kronos è Ignis è puramente causale) accusandoli di essere più forti solo grazie alle guide cicloturistiche. Nel totale delirio dichiara balbettando quanto segue: "Dioppo, mmmmma Diopppoooo.... se uno non fa un cazzo dalla mattina alla sera e va in bicicletta con i turisti è normale che abbia il fondo. Dioppoooo! Io lavoro e mi faccio un culo così...Diopppo!!!!"

Evitando di commentare queste a dir poco curiose affermazioni, il gruppo prosegue sereno la cavalcata: 50 km di discesa e rapporti lunghi verso la ridente Lugo. Piaccio de Janeiro, sofferente come non mai e ancora colto da crampi, viene risparmiato dal suo compagno di squadra che trova nelle istericate in pianura e falsopiano e il suo terreno più congeniale, ma che colto dalla benevolenza per l'amico di preghiere, preferisce tirare regolare sui 45.

Ed è nell'ultimi 5 km che Ignis Alcatraz sferra l'ultimo attacco portandosi dietro il diabolico Bilanzien, che si è dimostrato tutta la giornata davvero in un grande forma, nascondendo in parte il problemino della pancetta morbosa.
Al traguardo di Lugo i nostri eroi grazie a Dio sono arrivati tutti sani e salvi, compreso un Pio dolorante che porta a termine la gara con un tempo superiore di 65 minuti rispetto al 2008.
Le sue dichiarazioni all'arrivo. "Ringrazio Padre Pio, ringrazio il mio team, il mio capitano isterico, la Madonna e i Santi in Paradiso di avermi tenuto vivo. Quei giallini bastardi, scusate la parolaccia, hanno provato a farmi fuori, ma sono ancora qui, pronto a sfidarli ancora. Il mio capitano ha dimostrato la forza di un team, che oltre alla preghiera, professa l'abbandono, la gioia dell'abbandono, l'agonismo agnostico, come ci ha insegnato negli ultimi anni il nostro amico Barone Von Maggioli".


appuntamento al prossimo delirio

beleza

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